Queste sono foto di persone? “Ogni immagine altrui è una parte di autoritratto”. Siamo sicuri che non siano tutte, frammenti del fotografo? E conseguentemente, che non siano nostri frammenti?
Dino Morri e Renzo Semprini Cesari, con queste immagini e con queste parole, non creano microcosmi altrui: non definiscono, mostrano. E queste immagini, talvolta poetiche, ma mai prive di una durezza che Benjamin chiamava esistenziale, e spesso violente, ma senza mai essere avvolte di umanità, parlano di noi.

E allora vecchi, giovani, belle signore e distratte ragazzine. Bianco e nero e qualche colore, e poi testi e parole che sembrano suggerirci dove va la foto, dove, il personaggio, cerca di aggrapparsi alla sua vita, o, al contrario, la sua via di fuga per lasciarla alle spalle, per spogliarsi e andare via, finalmente nudo. Ecco, in queste immagini di corpi vestiti alla moda o alla strada, il punctum resta fissato in quello che non si vede. Sono immagini di nature vive e nude, al di là delle loro vesti, significative e al tempo stesso insignificanti. Morri e Semprini Cesari, in questo libro, riescono – al di là della semplice bellezza delle immagini – a mostrarci nudità laddove c’è vestito, sofferenza dietro a risate e infine riescono a farci trovare noi stessi nel corpo altrui.

Estratto dalla presentazione del libro di Dino Morri, intitolato anch’esso People, con testi di Renzo Semprini Cesari per i tipi di Jona Editore, da cui sono tratte alcune foto di questo set con cui Dino celebra insieme a noi l’ingresso nel collettivo RSP.