FINO ALLA LUNA E RITORNO di Giulia MORABITO
Fotografia Europea è un festival nato nel 2006 promosso dalla Fondazione Magnani e dal Comune di Reggio Emilia, dedicato alla fotografia contemporanea con un fil rouge, un tema, che unisce mostre, eventi, conferenze, workshop, spettacoli e correlato da un circuito di mostre OFF sparse nei posti più disparati della città.
L’edizione del 2021 parte effettivamente con un titolo impegnativo “Sulla luna e sulla terra, fate largo ai sognatori”. Il richiamo a Gianni Rodari è evidente e promette mondi surreali, fantasiosi e creativi. Ogni mostra, ogni artista, ogni opera è un modo e un mondo personale e curioso verso l’immagine e ciò che rappresenta, un’indagine insolita su dubbi e domande che gli artisti via via si pongono e che, solo qualche volta, svela una piccola risposta.
Le mostre principali sono tre, ma, come si può ben intuire, è una descrizione non corretta perché fino al 4 luglio ogni luogo di Reggio Emilia diventa un museo che accoglie opere ed idee.
Nei Chiostri di San Pietro si gioca su contrasti ed assonanze. In un ambiente quasi completamente spoglio, pulito, privo di colori, si passa dalle opere ipnotiche in bianco e nero di Jimenez ai paesaggi surreali e delicati di Sophie Whettnall, dai ritratti e paesaggi sospesi nel tempo di Casotti e Brutti alle architetture lunari della Tower Series di Donovan Wylie.
All’interno di Palazzo Magnani si entra nel mondo della staged photography dagli anni ’70 ad oggi. La fotografia è studiata fin nel minimo dettaglio per dare spazio alla fantasia e all’inventiva dell’artista. Si mescola ad altre arti, nascono così città post apocalittiche o situazioni surreali e fantasiose.
Nelle sale di Palazzo da Mosto si torna ad un accenno di realtà, ma semplicemente per trasformare le stanze di uso quotidiano in porte verso altri mondi, che siano mondi passati o post-urbani poco importa, e si conclude la visita con l’esposizione di una serie di Photobook che hanno come tema principale la vita all’interno di casa propria, spazio che diventa il motore principale ed il palcoscenico di nuove creazioni.
Con queste premesse, vagare per le strade di Reggio Emilia, anche senza la mappa data in dotazione, per scoprire fotografie, riproduzioni, opere o rappresentazioni nascoste che squarciano il velo dell’ovvio e dello sconosciuto, diventa una passeggiata molto più profonda di quel che si poteva ipotizzare in prima battuta. Anziché incrementare nozioni ed impressioni, ogni mostra distrugge i pilastri del noto ed introduce in nuovi vortici di dubbi, dando spunti per nuove riflessioni e nuove creazioni in chi si cimenta in questo tipo di passeggiata.
Citando Sandy Skoglund (citazione riportata anche all’interno della mostra di staged photography):
Spesso ho sentito che il mio lavoro è come una bella trappola: una volta che inizi a guardare, puoi vedere sempre di più.
Sembra proprio che lo scopo di Fotografia Europea, per quest’anno, sia quello di creare domande e far nascere risposte nuove e poco convenzionali. Facciamo spazio ai sognatori, quindi.
Giulia Morabito per Romagna Street Photography
© foto copertina Marco di Noia | © foto editoriali Giulia Morabito
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